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Trattamenti

1) Cos’è l’ agopuntura?

L’agopuntura è una tecnica di stimolazione fisica che prevede l’impiego dell’ago, normalmente uno spillo, prodotto per questo impiego, di spessore variabile da 0.15 a 0.40 mm e di lunghezza variabile.
Gli aghi non vengono infissi casualmente, si utilizzano i punti di agopuntura, la cui conoscenza data molte centinaia di anni e che sembrano essere delle zone preferenziali dal punto di vista sensitivo.
Le regole con cui si scelgono i punti risalgono a parecchie centinaia di anni e si rifanno ad un  modello energetico-vitalistico diffuso nella cultura orientale.
Esistono diverse tipologie di ago. Quelli da noi utilizzati sono aghi non cavi, sottili, di diversi diametri e lunghezze per adattarsi alle diverse intensità di stimolazione richieste ed ai diversi siti corporei. La punta è smussa in modo da limitare al massimo la lacerazione dei tessuti sottostanti e la superficie rugosa ottimizza gli effetti della stimolazione rotatoria manuale. Il materiale è anallergico e gli aghi utilizzati sono in blister sterili, monouso.
Oggi si conosce approfonditamente come e perché funziona l’agopuntura anche dal punto di vista scientifico e quindi il ricorso a dette regole antiche è sempre meno giustificabile.
Non si usano mai aghi cavi da siringa.

2) Quanto profondamente vengono infissi gli aghi?

La profondità di infissione è variabile a seconda dei diversi siti corporei. Si va dai pochi millimetri dei punti periferici alle estremità (Es: caviglie, polso, dita, cranio) A punti muscolari profondi anche 10cm (Es: glutei).
La profondità dipende anche dallo spessore del pannicolo adiposo del soggetto.
La profonda conoscenza dell’anatomia, presumibile solo in un laureato in medicina fa’ si che sia di fondamentale importanza rivolgersi a medici abilitati alla professione.

3) Perché non si usano aghi cavi per fare l’agopuntura?

Perché gli aghi cavi, avendo tre superfici affilate,  tagliano invece di spostare il tessuto come fa lo spillo. Quando pungono, gli aghi cavi tagliano e quindi inducono oltre ad uno stimolo, anche un danno ai tessuti con frequenti ematomi.
Oltretutto, essendo cavi, portano all’esterno delle gocce di sangue che inquinano il lettino e l’ambiente esterno, oltre a permettere anche agli agenti esterni di arrivare in profondità.
Gli aghi cavi costano molto meno ed è per questo che alcuni medici li usano al posto degli aghi di agopuntura: per avarizia!!

4) Cos’è una riflessoterapia?

Una riflessoterapia è una tecnica diagnostica o terapeutica che si basa sull’impiego di stimoli di varia natura per scatenare dei riflessi (risposte stereotipate pre-determinate geneticamente che, però, si possono anche modificare con l’allenamento) che hanno valenza terapeutica: in genere permettono all’organismo si adattarsi meglio ad una nuova situazione.
La più conosciuta è l’agopuntura ma vi sono anche altre riflessoterapie: l’auricoloterapia, la manipolazione vertebrale, la riprogrammazione posturale globale, la TENS (Stimolazione Nervosa Elettrica Transcutanea), il massaggio connettivale, la moxabustione, la fangoterapia e molte altre che non vengono riconosciute come riflessoterapie.

5) Cosa si intende per riflessoterapia agopunturale.

Per riflessoterapia agopunturale si intende lo studio e la pratica dell’agopuntura secondo la medicina scientifica e non secondo la teoria energetico-vitalista dei meridiani. In sostanza chi pratica la riflessoterapia fa cose molto simili all’agopuntore tradizionalista, ma mantiene l’approccio della medicina scientifica, basata sulla fisiologia, la patologia generale e la clinica propria della medicina ufficiale.
Anche la scelta dei punti da stimolare avviene secondo la evidence based medicine o, se non è disponibile ancora una conoscenza strutturata, si utilizza la conoscenza empirica derivata dalla traduzione scientifica della medicina tradizionale. La traduzione dell’agopuntura tradizionale in una versione scientifica è stata iniziata proprio dai cinesi con la pubblicazione di un libro nel 1975 e con migliaia di lavori scientifici che sono stati pubblicati in tutto il mondo.

6) Qual è il meccanismo d’azione dell’agopuntura?

L’ agopuntura agisce mediante la stimolazione puntoria dell’ago che scatena un’ insieme di  reazioni molto complesse: locale, segmentaria a distanza ed extrasegmentaria su tutto l’organismo
La prima e più semplice è segmentaria, un riflesso semplice che agisce solamente al livello anatomico in cui è   portato lo stimolo. Questo viene considerato un circuito breve.
Es: se ho una contrattura di un muscolo, infiggo un ago nel punto del muscolo ed il muscolo si rilascia.
Poi vi sono riflessi più complessi che agiscono extrametamericamente, ovvero a più livelli, e che determinano cambiamenti nella fisiologia di tutto l’organismo.
Se ho un emicrania pungo dei punti vicini ed a distanza che determinano un diverso funzionamento del sistema nervoso autonomo, del sistema neuroendocrino e dei neurotrasmettitori centrali (circuito lungo).

7) Perché l’agopuntura non viene insegnata nelle università italiane?

Perché non fa parte della cultura occidentale ed italiana in particolare.
Vi sono molte tecniche di stimolazione fisica che utilizzano stimoli di natura molto diversa, e che sono state studiate molto meno accuratamente dell’agopuntura, ma che vengono comprese da anni nei corsi di studi universitari in quanto fanno parte della nostra cultura: gli ultrasuoni, la fangoterapia, la balneoterapia,  le correnti diadinamiche, la paraffinoterapia, sono solo alcuni esempi.

8) Da chi puo’ essere effettuata l’ agopuntura ?

Solamente da un laureato in medicina e chirurgia; chiunque non sia medico compie un abuso di professione.
Per sapere se il professionista cui ti sei affidato sia un medico o un malfattore, vai sul sito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri e cerca se è iscritto all’Ordine dei Medici. L’indirizzo del sito è il seguente:
http://application.fnomceo.it/Fnomceo/public/ricercaProfessionisti.ot
Se chi cerchi non è iscritto, o non è un laureato in Medicina e Chirurgia e compie abuso di professione, o è un medico che: o non è iscritto all’ordine, o ne è stato espulso. In ogni caso non è consigliabile ricorrervi. Il certificato o il diploma di laurea deve essere esposto nello studio, insieme ai titoli principali.
In Italia la sentenza della corte di Cassazione del 1982, stabilisce la natura di atto medico dell’agopuntura.

9) Quali sono i vantaggi di un trattamento agopunturale?

Che non si prendono farmaci e che l’agopuntura stimola una risposta endogena, basata su nostro sistema nervoso e che l’effetto si mantiene per lungo tempo dopo la fine delle sedute. Il risultato e la sua durata dipendono da molti fattori diversi: l’età del paziente, la natura e la gravità del suo problema, le aspettative del paziente e, soprattutto, il suo stile di vita.

10) Quali sono i limiti dell’agopuntura?

L’agopuntura si ferma davanti ad una malattia organica. Quando un processo patologico sfugge al controllo del sistema nervoso non è più condizionabile dall’agopuntura. Allora l’agopuntura diventa una cura palliativa, che basa la sua utilità, non tanto nel condizionare la progressione e l’esito della malattia, quanto nel migliorare il più possibile la qualità della vita. L’esempio è la cura del dolore nell’artrosi: questa malattia è legata sia a problemi posturali e sia all’invecchiamento. Il dolore provoca oltre alla sofferenza dell’individuo anche un autoconfinamento, un abbassamento del tono dell’umore ed un peggioramento complessivo della qualità di vita. 
Curare il dolore significa:
1) diminuire la sofferenza
2) ridare indipendenza e autosufficienza
3) aumentare qualità e, quindi, la durata della vita.

11) Come si svolge la visita medica di un medico agopuntore?

La visita medica di un medico agopuntore si svolge a tutti gli effetti come una comune visita medica.
Chi pratica l’agopuntura è un medico ed il presupposto essenziale per la scelta di un trattamento è sempre la corretta diagnosi della patologia di cui il paziente soffre, secondo la medicina occidentale.
Viene svolta quindi una accurata anamnesi, ovvero una serie di domande tese a comprendere, quantificare, qualificare il sintomo ed ad inquadrare il paziente nel suo complesso, le abitudini di vita, le patologie pregresse, le patologie attuali, la terapia farmacologica in atto, le eventuali allergie, le abitudini nutrizionali nonche’ la condizione fisica attuale del soggetto (eventuale sovrappeso, vizi, abitudini scorrette, la professione svolta ecc...). Perciò’ è necessario che il paziente porti con sè la propria terapia farmacologica, che informi il medico di tutte le terapie farmacologiche o fisiche effettuate in precedenza e che porti con sè i referti delle indagini svolte fino ad allora, dagli esami di laboratorio alle indagini strumentali.
Successivamente si procede all’esame obiettivo ovvero alla visita.
Se e quando il medico ne ravveda la necessità vengono prescritti esami ematochimici o strumentali per avvalorare le ipotesi diagnostiche.
Soltanto a questo punto si concorda con il paziente il trattamento adeguato, informandolo delle varie opportunità di trattamento che la medicina scientifica offre, dei benefici e dei rischi di un trattamento agopunturale, delle percentuali di riuscita secondo letteratura medica ed esperienza personale del medico.   

12) Cos'è il consenso informato?

Per consenso informato si intende l'accettazione in forma scritta del trattamento proposto dal curante, dopo che questi abbia adeguatamente informato il paziente dei rischi che esso comporta e dei benefici che dal trattamento sia ragionevole aspettarsi.

13) In cosa consiste, come si svolge una seduta di agopuntura?

L’agopuntura consiste nell’infissione di aghi in particolari punti del corpo. Il paziente si spoglia e si posiziona su di un lettino, seduto o sdraiato, a seconda della localizzazione dei punti scelti dal curante, in una stanza a temperatura confortevole ed in posizione rilassata. Mediante un cercapunti elettrico l’agopuntore sceglie con precisione la sede di infissione dell’ago, disinfetta l’area, ed infigge l’ago con una particolare tecnica manuale tale da provocare il minor dolore possibile al paziente.
Il numero di aghi e la loro sede e la profondità di puntura ( da pochi millimetri a qualche centimetro) dipendono dalla patologia trattata e dalla sensibilità di ciascun paziente.

14) Controindicazioni al trattamento agopunturale.

Vi sono poche controindicazioni assolute al trattamento agopunturale alcune sono legate ad una possibile inadeguatezza dell’agopuntore.
Controindicazioni assolute:
-Ipertensione arteriosa senza terapia e senza controllo;
-Emofiliaci;
-Terapia con anticoagulanti;
-Diabete insulino-dipendente grave e con manifesta neuropatia autonomica;
-Portatori di epatite infettiva in atto, soprattutto la forma C cronicizzata.
-Pazienti in trattamento con immunosoppressori.
-Epilettici (soprattutto per l’elettroagopuntura)
-Colore che hanno il terrore degli aghi o gravemente ansiosi.

15) Quanto tempo dura una seduta di agopuntura?

Generalmente la durata di una singola seduta agopunturale varia dai 20 minuti alla mezz’ora. Questo è il periodo di tempo che in studi scientifici è stato individuato come il più adatto per permettere all’ago di svolgere il suo massimo beneficio.
Ovviamente durante la seduta gli aghi vanno stimolati manualmente in diverse maniere, oppure vanno connessi ad un elettrostimolatore e stimolati per l’intera seduta.

16) Con quale frequenza vanno effettuate le sedute?

La frequenza delle sedute varia a seconda della patologia trattata, della sensibilità individuale del paziente, dello scopo che si vuole ottenere (trattamento, profilassi..).
La scelta della frequenza, della durata della seduta e del numero di aghi, nonche’ del diametro degli aghi utilizzati è a discrezione del medico, poichè si tratta in tutto e per tutto di un “dosaggio” come per un qualunque farmaco ed è tanto importante dare una stimolazione adeguata quanto non eccedere nella stimolazione stessa.

17) Quante sedute sono necessarie per ottenere beneficio?

Il numero di sedute varia a seconda della patologia da trattare e della risposta individuale del paziente.
La prima differenza è nella cura delle patologie acute o croniche. Quelle acute hanno bisogno di poche sedute, ravvicinate e stimolazione leggera, mentre le patologie croniche abbisognano di un maggior numero di sedute distanziate nel tempo e con stimolazione più forte.
Mediamente sono necessarie circa otto-dieci sedute, che compongono un ciclo terapeutico.

18) Quanto tempo puo’ durare il beneficio ottenuto mediante trattamento agopunturale?

Il beneficio ottenuto da trattamento agopunturale puo’ variare dalla completa e permanente risoluzione del problema, ad un sollievo di breve durata che necessita di ripetere il trattamento anche dopo poche settimane.
Talvolta tuttavia non si ottiene alcun beneficio e cio’ puo’ dipendere da diversi fattori: una stimolazione troppo blanda, una diagnosi scorretta, l’eccessiva paura degli aghi, uno stato depressivo o un concomitante trattamento farmacologico antagonista all’agopuntura. Tutti questi fattori vanno adeguatamente analizzati nel corso del trattamento assieme al paziente e laddove possibile, corretti.
Quello con il medico è un rapporto di cura in cui contano molto la qualità delle informazioni che il paziente stesso fornisce al medico riguardo ad ogni modificazione del sintomo o delle proprie abitudini di vita o terapie in corso. La volonta’ di guarire e la collaborazione del paziente hanno un ruolo fondamentale nella riuscita di qualunque terapia, non solo agopunturale.

19) Cos’è la visita di controllo?

Dopo che un ciclo di terapie si è concluso con il beneficio atteso sia dal medico che dal paziente, è importante programmare delle visite di controllo con frequenza variabile, prima trimestrale e poi anche annuale, allo scopo di monitorare lo stato di benessere ottenuto e di eventualmente intervenire prontamente se dovesse ripresentarsi il problema.


20) Come è piu’ opportuno presentarsi per una seduta di agopuntura ?

Come gia’ descritto nella domanda relativa alla visita del medico agopuntore, essa si svolge a tutti gli effetti come una visita medica, percio’ il paziente si deve recare all’ambulatorio pulito, vestito comodamente e con biancheria intima adeguata, in modo da potersi facilmente spogliare per l’esame obiettivo della prima visita oppure per le sedute agopunturali. Se si portano i capelli lunghi è bene portare con sé un elastico per legarli, ed è opportuno durante le sedute spegnere il telefono cellulare. Per ragioni di conduttività della cute non bisogna assolutamente cospargersi di crema corpo e viso ed è necessario struccarsi se lo schema prevede siano infissi aghi sul viso.
 
21) Dove vengono infissi gli aghi ovvero cos’è il punto di agopuntura e come lo si localizza?

I punti di agopuntura sono siti preferenziali di stimolazione del corpo che derivano dall’esperienza empirica degli antichi cinesi. Secondo la medicina tradizionale cinese, i punti di agopuntura erano considerati zone di particolare concentrazione energetica che servivano a regolare la circolazione dell’energia all’interno del corpo. Molti sono stati gli studi scientifici tesi a ricercare particolari caratteristiche di queste zone cosi responsive da avere effetti sistemici se adeguatamente stimolate.
L’ipotesi attualmente più accreditata vede la corrispondenza di questi punti con aree particolarmente innervate dal sistema nervoso ed irrorate. E’ stato osservato che gli agopunti si localizzano più frequentemente in corrispondenza di fasci neurovascolari , in particolare laddove questi si superficializzano. Altri siti importanti di agopuntura sono: alcune biforcazioni di nervi periferici, zone muscolari ricche di fusi neuromuscolari, tendini, ligamenti e capsule articolari, punti del cuoio capelluto in corrispondenza delle suture. Essi costituiscono comunque sedi cutanee con minor impedenza e maggiore conduttanza elettrica.
Il punto di agopuntura si ricerca mediante reperi anatomici ed attraverso l’utilizzo di un detector elettrico simile ad una penna che rileva con precisione il “punto” ovvero la piccola area a minor resistenza elettrica rispetto alla cute circostante.

22) Quanti aghi vengono utilizzati?

Il numero di aghi dipende dalla patologia trattata e della sensibilità individuale del paziente. La scelta del numero, del tipo di aghi e dell’intensità della loro stimolazione nel corso della seduta agopunturale, oltre che della frequenza e durata delle sedute è a discrezione del medico, poichè si tratta in tutto e per tutto di un “dosaggio” come per un qualunque farmaco ed è tanto importante dare una stimolazione adeguata quanto non eccedere nella stimolazione stessa.
 
23) In che modo possono essere stimolati gli aghi?

Una volta che l’ago è stato infisso, esso viene stimolato ripetutamente nel corso della seduta, a seconda dell’intensità di stimolazione che si desidera somministrare al paziente. Le tecniche di stimolazione possibili sono diverse.

Stimolazione del punto di agopuntura senza infissione dell’ago massaggio del punto: metodo molto utilizzato soprattutto per i punti muscolari, ma anche per altri punti ad esempio nei bambini ed in chi teme particolarmente la puntura dell’ago. Pur consistendo in una stimolazione più superficiale, ha dimostrato la propria efficacia per decontrarre i muscoli, inattivare trigger points ed indurre rilasciamento ma anche nel trattamento della nausea (gravidica, da oppiacei, da chemioterapici) e dell’astenia in soggetti sottoposti a dialisi. In genere si esegue con il pollice a martello o con il polpastrello a piatto, in maniera dolce e graduale eseguendo con il dito un impercettibile movimento rotatorio.
La pressione sul punto di agopuntura può essere mantenuta più a lungo applicando cerotti con sferule di qualche millimetro oppure semi di vaccaria.
La stimolazione senza infissione dell’ago puo’ essere condotta anche applicando una TENS, mediante elettrodi di superficie.

La stimolazione manuale dell’ago: E’ il metodo più semplice ed il più utilizzato. Si effettua tenendo l’ago fra i polpastrelli di pollice ed indice e facendoli scorrere uno sull’altro. Si imprime cosi un movimento rotatorio che provoca al paziente in pochi secondi un leggero dolore ben localizzato. La stimolazione puo’ essere più o meno ampia e veloce a seconda dell’intensità che si ritiene adeguata al caso. Questo movimento stimola non solo le fibre nervose, sollecitando la componente connettivale del tessuto, ma provoca un microstiramento anche di fibre muscolari, provocando una diminuzione del tono muscolare distrettuale.
Si può stimolare l’ago anche imprimendo ad esso una vibrazione trasmessa facendo scorrere l’unghia del pollice su e giu’ lungo il manico. Utile quando si necessita di una stimolazione particolarmente leggera oppure se si è in vicinanza di strutture delicate.                   La stimolazione elettrica dell’ago: Questo tipo di stimolazione ha preso piede in tutto il mondo, iniziando proprio dalla Cina, ed è in grado di garantire, nelle forme in cui è indicata un risultato più rapido, maggiore e più duraturo rispetto ala stimolazione manuale. Vengono utilizzati degli apparecchi a pila che erogano correnti impulsate di ampiezza limitata ed assolutamente sicure. L’unica vera controindicazione è per colore in cui è stato posizionato un pace maker.                                                                                        La stimolazione mediante calore del punto: Tecnica di particolare rilevanza nelle patologie da freddo contratturali, si utilizza con beneficio anche nella stimolazione degli aghi nel rivolgimento del feto in presentazione podalica. Si effettua trattenendo la parte di ago che fuoriesce dalla cute tra le dita della mano sinistra, in modo da controllare la temperatura che si somministra, ed avvicinando una fonte di calore al manico dell’ago. La fonte puo’ essere un semplice accendino oppure un bacchetto di Artemisia Vulgaris, la cosiddetta moxa, che viene avvicinata ed allontanata “a beccata d’uccello” all’ago.
La moxa è utilizzata anche per la stimolazione del punto senza infissione dell’ago.                                                                                La coppettazione o vacuum terapia: E’ una vecchia terapia che usualmente veniva effettuata nei punti di accesso articolare in caso di borsite con versamento. In realta’ è uno stimolo molto forte che va somministrato con sedute distanziate tra loro. Le coppette vengono fissate alla cute con una tecnica particolare che permette, tramite una fiamma, di sviluppare il vuoto. La pelle si introflette nella coppetta e diventa paonazza sicche’ al termine della seduta permane una ecchimosi che puo’ durare anche 10 giorni. Si utilizza in patologie importanti (coxartrosi, gonartrosi, dolorti da scoliosi, borsite adesiva di spalla..). Si puo’ applicare la coppetta sulla cute trattata con ago a fior di prugna, ottenendo cosi l’aspirazione di liquido sieroematico.

24) Che cos’è la auricoloterapia?

L’auricoloterapia è una tecnica riflessoterapica che è stata messa a punto da un medico francese alla fine degli anni 60: Dott.Paul Nogier di Lione
Essa consiste nell’utilizzare dei punti che si evidenziano sul padiglione auricolare per curare alcune sindromi. Per la terapia vengono utilizzati sia gli aghi, sia il massaggio o il laser Helium-Neon.
Questi punti vanno individuati mediante un detector elettrico e poi un detector a pressione.
E’ piuttosto efficace nella cura del dolore acuto e nel dolore neurogeno. Viene utilizzata per molte altre indicazioni.

25) Cosa sono le dermalgie riflesse di Jarricot?

Le dermalgie di Jarricot sono un sistema riflessoterapico messo a punto dal Dott. Jarricot in circa mezzo secolo di attività clinica.
Consistono in una serie di zone, poste sulla superficie toraco-addominale anteriore e posteriore, che risultano dolorosa alla palpazione quando vi sia un disturbo funzionale o organico nell’organo corrispondente.
Servono, quindi, sia a scopo diagnostico che a scopo terapeutico.

26) Quali sono gli effetti collaterali che possono sopravvenire durante o dopo una seduta agopunturale?

In genere sono di lieve entita’ e senza conseguenze, ma qualora l’agopuntura venga condotta da non medici o medici non esperti nella pratica agopunturale possono verificarsi evenienze piu’ gravi.
Il primo problema su cui porre attenzione è l’eventualita’ che un agopuntore che non segua i dettami della medicina occidentale, provochi un ritardo diagnostico al paziente. Cio’ si puo’ verificare in paesi come l’Inghilterra, in cui l’esercizio della pratica agopunturale è concesso anche ai non medici. In Italia questa evenienza è meno probabile.

All’infissione dell’ago:
il primo problema da gestire è il dolore dell’infissione stessa che è solitamente lieve, perfettamente sopportabile e di brevissima durata.
Può tuttavia rivelarsi in alcuni casi eccessivo e rendere sgradevole il trattamento generando una condizione psico fisica nel paziente tale da inficiare l’efficacia della seduta stessa o tale da addirittura aumentare i dolori di cui il paziente soffre. Cio’ si puo’ verificare sia per imperizia del curante nella tecnica di infissione, che per una particolare sensibilità al dolore del paziente, per un suo stato di nervosismo o irritabilità o per la paura stessa degli aghi.
Reazioni vegetative (pallore, svenimento, lipotimie, sudorazione, vertigini, nausea).
Accadono in persone particolarmente sensibili agli aghi, alle prime sedute. Puo’ essere sufficiente un solo ago perché il paziente accusi la tipica sintomatologia: senso di peso allo stomaco, pallore sudorazione vertigine. Lo svenimento è più raro, accompagnato da bradicardia ed ipotensione. Possono anche verificarsi sensazioni di sonnolenza e stanchezza. E’ necessario avvertire il curante ai primi sintomi, ed è buona norma condurre le prime sedute sdraiati e con pochi aghi.

Peggioramento-aggravamento dei sintomi.
Dopo la prima seduta è possibile avvertire un aggravarsi del sintomo dolore che è spesso indice di efficacia del trattamento, presto questa condizione si risolvera’ lasciando il posto al beneficio atteso dalla cura.
In altri casi in cui la stimolazione sia stata eccessiva, è possibile che l’aumentato dolore permanga. Si tratta di un evenienza non molto frequente ma che impone l’interruzione delle sedute fino alla risoluzione del quadro doloroso ed un rivisitazione del caso e del trattamento.

Traumi o lesioni ai tessuti
Si sono verificati casi, riportati in letteratura di lesioni ai tessuti profondi, generalmente causati da imperizia del curante che spesso non era medico e non aveva una adeguata conoscenza del corpo umano.
Vi sono alcune condizioni fisiche particolari dei pazienti che impongono una maggiore attenzione da parte dell’agopuntore, come ad esempio la presenza di enfisema polmonare, il trattamento con farmaci anticoagulanti o le alterazioni reologiche.

Infezioni:
Si verificavano e si verificano tuttora laddove non venissero utilizzati aghi sterili monouso oppure non venissero rispettate le basilari norme di asepsi.

Rottura dell’ago
La buona qualità dell’ago mette generalmente al riparo da questa infausta evenienza. Gli aghi sterilizzati in autoclave e riutilizzati sono più soggetti a rottura per alterazione della loro struttura. Percio’ è importante assicurarsi che gli aghi siano non solo sterili ma anche monouso.
Qualora tuttavia si verificasse la rottura è necessario che il medico accompagni il paziente in pronto soccorso immediatamente dopo aver segnato il punto di infissione per cercare ed estrarre subito il corpo estraneo.

 

Per approfondimenti: Agopuntura Civitanova Marche

 

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